Chi sono…

Mi chiamo Monica Finardi, sono nata nel 1974 e sono trentina. Se penso alla me bambina mi rendo conto che vivevo un po’ “nel mio mondo”. Ricordo sogni strani che mi condizionavano anche nella vita di tutti i giorni, il mio avvertire presenze, vedere fantasmi, farmi domande profonde sul senso della vita, che tenevo per me o ne parlavo con i miei Angeli che pregavo ogni sera per via di quei sogni particolari che mi affliggevano. Crescevo e passavo tanto tempo sola in camera, con il walkman che sparava musica a palla dalle cuffie, commuovendomi alla voce di Michael Jackson, a scrivere valanghe di diari straripanti di domande senza risposta, leggere libri e sognare a occhi aperti. Avevo fretta, non so dove dovessi correre, ma avevo fretta di crescere, fretta di innamorarmi, fretta di lavorare, fretta di andare via di casa. A 19 anni ero già intrappolata in un matrimonio disastroso e questo fu solo l’inizio di un dramma emotivo dietro l’altro. Sempre alla ricerca del “mio posto giusto” in una relazione, nella mia famiglia, nella società… “il mio posto nel mondo” e per trovare quel posto e capire che stava proprio dentro di me ne ho dovute passare di tutti i colori. Il mio essere sognatrice e la mia testardaggine (sono del Toro tanto per essere chiara…) mi ha portata a realizzare almeno qualcuno dei miei sogni più grandi… per gli altri ci sto lavorando sia chiaro e fino a poco tempo fa non ero nemmeno consapevole di cosa desiderassi, quindi tempo al tempo che ci arrivo.

Uno dei primi sogni era di diventare mamma e a 30 anni ho avuto un figlio meraviglioso che si chiama Thomas e che mi ha fatto capire cos’è l’amore profondo, l’amore puro, quello per cui saresti pronta a morire senza nemmeno pensarci un istante. Appena nato lui, decisi che volevo realizzare un altro sogno che covavo da tanti anni: scrivere un libro. Così nel 2007 pubblicai “Soffia il Simun” con la casa editrice Il Filo (Albatros) di Roma. Fu ristampato nel 2008 e mi portò anche a essere ospite al Parioli di Roma, al Maurizio Costanzo Show. Di quel giorno ricordo le sue parole di incoraggiamento dettate dal fatto che mi tremassero compulsivamente le gambe e non mi venissero la parole (non so nemmeno come trovai il coraggio di andarci, al tempo ero timidissima e insicurissima), ma lui fu davvero molto gentile. A questo libro seguirono nel 2010 “Il ricordo di un amore” e nel 2016 “Eternamente nostri”. Quest’ultimo scritto a 4 mani con Giuseppe D’Agostino: dal carcere mi mandava tramite posta i suoi capitoli da copiare che poi alternavo con i miei, facendo sì che la storia si creasse come per magia. Entrambi i libri furono pubblicati da Leonida Edizioni, una piccola casa editrice calabrese, terra che ospita entrambi i romanzi. Furono questi libri ad avvicinarmi al mondo del carcere e a farmi interessare a questa realtà “scomoda” per la società e in modo particolare a voler intraprendere un vero e proprio viaggio fra le mura delle prigioni e in particolar modo degli ergastolani ostativi. Con Alfredo Cosco, un mio carissimo amico, fondammo l’Associazione Fuori dall’Ombra che si batteva per i loro diritti e per l’abolizione del 41bis. Tutto questo fino al 2014, quando tutto si bloccò e io restai col fiato sospeso. Per i miei 40 anni mi “regalai” una diagnosi di cancro al seno, duttale, infiltrante, terzo stadio, con crescita al 75% e una sentenza dei medici a tre mesi di vita se non avessi seguito immediatamente i loro protocolli. Io però sono sempre quella bambina che si fa domande, che cocciuta vuole sapere e non si accontenta di delegare le scelte a qualcun altro che non sia sé stessa. Mi sono creata il mio percorso di guarigione, ed è dagli appunti che presi in quegli anni che nel 2024 vide la luce “La via della guarigione, per diventare alchimisti delle proprie vite”, edito da Anima Edizioni. Il mio percorso di crescita interiore, di apertura alla via spirituale, alla fede, alla disciplina, alla scoperta della me autentica, quella che trova finalmente “il suo posto nel mondo” dentro sé stessa. La mia guarigione, definita miracolosa dagli oncologi, perché avvenuta in 3 mesi (avete notato che mi avevano dato 3 mesi di vita e invece in 3 mesi sono guarita? Queste sincronicità sono molto interessanti) è iniziata nel 2014 e non è finita, perché una volta che intraprendi questa strada, non smetterai più di percorrerla.

È vero non è facile… è vero a volte la vita ci porta a urlare parecchi vaffanculo e a volte sei così stanca che vorresti rinunciare, ma più vai avanti, più ti accorgi di quante sorprese sono racchiuse dentro il tuo mondo e vuoi scoprirne il più possibile. Ho fatto tanti percorsi in questi anni, corsi di vario tipo nel mondo olistico, ma i più importanti per me sono stati la meditazione, la scuola di counseling, il corso per diventare lettrice certificata dei Registri Akashici e per ultimo, ma non per importanza il Master di specializzazione in coach oncologico.
Perché fare tutto questo? Perché voglio essere la persona di cui avrei avuto bisogno nel 2014. Perché io mi sono sbattuta di brutto per mettere insieme il mio percorso, ho cercato persone diverse (tutte meravigliose), ho creato la mia strada andando a destra e a sinistra, spesso rimettendoci energie di cui avevo estremo bisogno. Ora sono qui per aiutare chi come me, vuole accompagnare sé stesso nel processo di guarigione, perché non basta affidarsi ai medici (che logicamente ci devono essere e ci dobbiamo affidare), ma dobbiamo essere creatori consapevoli delle nostre vite. Non è stando fermi ad aspettare che possiamo ambire al nostro benessere, ma con piccoli passi per creare un presente migliore prendendoci la responsabilità di noi stessi, ma con qualcuno come me accanto, che vi vuole aiutare a trovare “il vostro posto nel mondo”.